Spostandomi tutti i giorni con i mezzi pubblici, avevo cominciato a sviluppare i sintomi del viaggiatore in metropolitana: intolleranza alla folla, al cattivo odore, senso esasperato del tempo, passo veloce, sguardo spento e indifferente.
Prendere la metropolitana purtroppo era un'esigenza e non potevo farne a meno, non riuscivo a trovare una valida altrenativa e quindi mi limitavo a subirne gli impulsi negativi
Ho cominciato a riapprezzare quello che per me stava diventando un problema, quando mi sono reso conto, che ad ogni uscita della metropolitana, corrispondeva una porta sulla città.
Da quel momento in poi, per me, risalire i gradini della metropolitana, tornare alla luce era come incontrare Parigi.
Insomma, aprivo la porta e mi ritrovavo davanti la tour Eiffel, l'arco di trionfo, il grande arche, il Louvre o una semplice piazza con i fiorai che sistemavano tulipani e gerani, i fruttivendoli che allestivano con vere e proprie composizioni artistiche la frutta sulle bancarelle, o l'odore di baguette e dolci appena sfornati.
Prendere la metropolitana purtroppo era un'esigenza e non potevo farne a meno, non riuscivo a trovare una valida altrenativa e quindi mi limitavo a subirne gli impulsi negativi
Ho cominciato a riapprezzare quello che per me stava diventando un problema, quando mi sono reso conto, che ad ogni uscita della metropolitana, corrispondeva una porta sulla città.
Da quel momento in poi, per me, risalire i gradini della metropolitana, tornare alla luce era come incontrare Parigi.
Insomma, aprivo la porta e mi ritrovavo davanti la tour Eiffel, l'arco di trionfo, il grande arche, il Louvre o una semplice piazza con i fiorai che sistemavano tulipani e gerani, i fruttivendoli che allestivano con vere e proprie composizioni artistiche la frutta sulle bancarelle, o l'odore di baguette e dolci appena sfornati.